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il fiume e il parco: i luoghi della biodiversità


L’anfiteatro morenico del Garda si estende nelle province di Mantova, Brescia e Verona. Nei paesaggi morenici prevalgono le forme collinose, caratterizzati da paesaggi estremamente variabili. L’asta del Mincio taglia perpendicolarmente l’anfiteatro morenico e conferisce al paesaggio un’impronta particolare per la millenaria azione modellatrice svolta dal corso. La vicinanza con il Lago di Garda, mitigando i rigori del clima padano, ha favorito l’insediamento nella flora locale di elementi mediterranei che si sono aggiunti a quelli montani, rimasti nell’area dopo il ritiro dei ghiacciai. Da qui il grandissimo interesse botanico degli ambienti a vegetazione spontanea. Qui si possono trovare i veri gioielli della flora morenica, per rarità e bellezza, come la pulsatilla (Pulsatilla montana), il cinquefoglio primaverile (Potentilla tabernaemontani), le vedovelle (Globularia punctata), il raperonzolo e la campanula siberiana (Campana rapunculus e C. sibirica), il lilioasfodelo maggiore (Anthericum liliago), il garofano selvatico (Dianthsu sylvestris) e numerose orchidee come l’orchidea piramidale (Anacamptis pyramidalis), il fior di legno (Limodorum abortivum), il giglio caprino (Orchis morio), l’orchidea screziata (Orchis tridentata), il fior di ragno (Ophrys sphecodes), gli uccelletti allo specchio (Ophris bertolonii), il fiore d’ape (Ophirs apifera), il rarissimo fiore dei fuchi (Ophris fuciflora), l’orchidea a farfalla (Orchis papilionacea), l’orchidea cimicina (Orchis coriophora) e la serapide maggiore (Serapias vomeracea).
I versanti aridi delle colline moreniche gardesane ospitano comunità naturali di boschi e prati a carattere xerofilo. Le formazioni forestali sono caratterizzate dalla presenza del Cerro in associazione con al Roverella. Nello strato dominate son presenti il carpino nero, la Robinia e sporadicamente il Bagolaro, in quello dominato il Nespolo, il Nocciolo, il Corniolo, l’Acero campestre, il Ligustro, il Biancospino e il Sangionello. Da segnalare, nel bosco a sinistra della strada che dal paese porta alla Corte Casino, si può osservare la più vasta popolazione di Giaggiolo susinario delle colline mantovane. In un canalone profondo che segna il limite del bosco crescono due orchidee: la Listera maggiore e la Platantera comune. Nel lago e nella Torbierina dominano il Nannufero accompagnato da Ninfea e Poligono anfibio. Lungo i fossi che si immettono nel lago o nella fossa circumlacunale rs rinvengono il Ranuncolo acquatico e l’Erba scopina, primulacea attualmente molto rara. I canneti cingono buona parte del lago e della Torbierina, mentre i cariceti sono più presenti nel margine meridionale del lago, dove dominano la Carice stretta e la Carice delle rive. Tra la prateria a carice e il lago vegeta un bosco igrofilo ad Ontano nero accompagnato da Salice bianco, Pioppo nero e Salice cenerino. Nel sito sono presenti 12 specie di Uccelli di interesse comunitario, di cui 3 nidificanti.
Nel sito sono presenti 99 specie di uccelli tra stanziali, migratrici e svernanti. In particolare, il Tarabusino, il Martin Pescatore, che frequenta regolarmente il lago soprattutto nel bordo meridionale dove la vegetazione arbustiva fornisce adatti posatoi da cui tuffarsi, e il Gruccione, che nidifica in una parete affacciata sul lato orientale della torbiera. Due le specie di Anfibio di interesse comunitario attestate: la Rana di Lataste, specie endemica molto rara, e il Tritone crestato. Tra le 214 specie di Invertebrati censite, sono da ricordare il Cervo volante, il Coleottero legato al legno morto nei querceti e la Licena delle paludi.

Il percorso