Ponti sul Mincio

Ponti sul Mincio, anticamente indicato sempre e semplicemente come Ponte (Pons), compare per la prima volta sui documenti nel 1145 in un elenco delle chiese plebane della Diocesi di Verona. Antica roccaforte risalente al XII secolo, il Castello di Ponti sul Mincio fu edificato
sulle colline che sovrastano il fiume Mincio, in posizione strategica. Fu un importante maniero storicamente inserito nel sistema dei fortilizi scaligeri. La cinta muraria è in ciottoli di fiume, con merli a capanna e con camminamenti di sponda. Lungo la cinta muraria in posizioni tra loro quasi equidistanti si collocano le torri di difesa: la più piccola è oggi adibita a torre dell’orologio, mentre la più alta, il mastio, si trova accanto all’antica porta di ingresso dal borgo, custodita da un revellino a camera che un ponte levatoio collegava un tempo con la strada sopraelevata, proveniente dal borgo. Il 30 aprile 1945, sul Monte Casale venne combattuta la memorabile battaglia che chiuse la Seconda Guerra Mondiale, commemorata da una lapide ai caduti.

In realtà il territorio è abitato da popolazioni già in epoca romana, come testimoniato da alcuni rinvenimenti epigrafici nella zona del Castello Scaligero.
Nel periodo compreso fra il 1195 e il 1275 viene costruito il castello sotto il dominio degli Scaligeri; il paese inizia la propria espansione dapprima attorno al nucleo del castello e in un secondo tempo nel territorio ai piedi della rocca, verso il fiume Mincio.
Dopo la caduta scaligera ed un breve periodo sotto la dominazione dei Visconti, Ponti viene compreso nel territorio della Serenissima Repubblica di Venezia (a partire dal 1405 e definitivamente dal 1426, sotto il doge Francesco Foscari). Il dominio veneziano si protrae sino al 1797, quando, a seguito delle guerre napoleoniche d’Italia dell’anno prima (1796), viene costituita la Repubblica Cisalpina (comprendente i territori di Mantova, Brescia, Bergamo, Bologna, Ferrara, Massa, Carrara, Crema, la Romagna e la Valtellina); Ponti viene aggregato al distretto VII di Castiglione delle Siviere, compreso nel Dipartimento del Mincio, sotto il dominio francese.
Nel 1815, dopo il Congresso di Vienna (e la Restaurazione), il territorio mantovano torna entro i confini dell’Impero Austro Ungarico; Ponti è compreso nel distretto IV di Volta, entrando, nel contempo, dopo secoli, a far parte della provincia di Mantova. Dopo le guerre risorgimentali e la battaglia di Solforino e San Martino (24 giugno 1859), Ponti passa sotto la provincia di Verona e nel 1866 entra a far parte del Regno d’Italia, tornando in provincia di Mantova. Con l’inizio dello stato italiano il paese assume l’attuale denominazione di Ponti sul Mincio.
L’ultimo passaggio a carattere strettamente amministrativo riguarda la diocesi, la quale, nel 1977, dopo secoli, passa da Verona a Mantova, per uniformare i territori comunali alle comunità parrocchiali.
Il 30 aprile del 1945 a Ponti, e precisamente in località Monte Casale, si svolge una delle ultime battaglie della lotta di Liberazione dal nazifascismo, con uno scontro tra gruppi partigiani (aiutati da militari dell’esercito regolare italiano e da truppe anglo americane) e reparti tedeschi in fuga verso le Alpi.

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