1.2

le fortificazioni

Componenti essenziali del disegno del paesaggio e al tempo stesso simboli e silenziosi testimoni in un passato ormai indistinto

Ancora oggi il Mincio costituisce una sorta di cerniera tra il Veneto e la Lombardia e nei territori lungo e a ridosso del suo corso permangono molte delle opere militari realizzate con continuità dal Medioevo fino ai giorni nostri. Componenti essenziali del disegno del paesaggio e al tempo stesso simboli e silenziosi testimoni in un passato ormai indistinto, in tali opere si possono ancora leggere i caratteri dell’evoluzione dell’arte fortificatoria, la capacità e il talento degli ingegneri militari e ancora l’eco e la memoria di scontri e battaglie che hanno scritto importanti pagine della storia europea. Dall’Alto Medioevo all’età feudale, dall’età comunale a quella delle signorie i territori dell’alto Mincio, in particolare, furono contesi sia per la loro importanza economica sia per il loro ruolo strategico nell’ambito della politica militare. Pagine di storia scritte dai Canossa, dagli Scaligeri, dai Visconti e dai Gongaza, che portarono alla costruzione di torri, rocche, castelli e recinti fortificati, opere che segnarono la divisione delle terre venete da quelle mantovane, elementi di forza preposti alla difesa del territorio ma anche parti di sistemi predisposti alla lavorazione e custodia dei prodotti e al controllo di dazi e pedaggi speciali. Veri centri della difesa del territorio e della vita amministrativa, giuridica ed economica del feudo e della comunità, elementi di organizzazione che nel corso dei secoli conobbero mutazioni d’assetto e di funzione a seconda degli eventi, della politica e delle esigenze difensive di volta in volta dettate dai governanti. I castelli e i borghi fortificati, di Monzambano, Ponti sul Mincio, Pozzolengo, Cavriana, Castellaro Lagusello, Volta Mantovana, e Valeggio sul Mincio rappresentano opere di origine e struttura medioevale, a volte rimaneggiati in seguito, edificati in ciottoli o muratura, che costituiscono parti caratterizzanti i territori dell’alto Mincio. Inizia fra IX e X secolo anche sul nostro territorio quel complesso fenomeno denominato di “Incastellamento” dagli storici. A questa altezza cronologica non vengono eretti castelli in pietra o mattone come siamo soliti immaginare, bensì molto più semplici ed economici recinti di legno costruiti sui punti più alti (e dunque facilmente difendibili) del territorio: non a caso, in tutti i Comuni interessati dal progetto troviamo castelli che sorgono proprio sulla cima delle colline più importanti e che non sono altro che l’ampliamento ed il potenziamento di strutture sorte secoli prima, in ben altra situazione economica e demografica.

Il percorso